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Manifesto per Villabate

Questo progetto per Villabate persegue concretezza. Legge la realtà e da questa parte per promuovere azioni concrete capaci di rigenerare fisicamente e culturalmente un territorio ricco che allo stato attuale è dominato dal caos che genera degrado e allontana le persone dagli spazi oggetto di concorso.

L’idea di fondo è quella di riordinare un sistema urbano che vive di episodi. Creando una piazza sicura, fruibile e vivibile, un landmark che vuole essere porta per Villabate e Palermo e potenziare dal punto di vista dell’utilizzo degli spazi la viabilità. Recependo il progetto proposta dall’ANAS e lavorando sul tema delle rotatorie come luoghi da vivere.

Realizzare una piazza vuol dire creare uno spazio concluso. Che abbia dei fronti più o meno porosi ma riconoscibili. Un luogo sicuro e controllato per svolgere le attività sociali del quotidiano. Per questo si è scelto di realizzare un piccolo volume parallelo al mercato esistente. Grazie a questo elemento, comunque attraversabile, si determina lo spazio della piazza. Si crea un dentro e un fuori, un luogo misurato e dotato di attrezzature minime (sedute, verde e illuminazione) che lo rendono vivo per tutto il giorno. Compositivamente si è progettato un parallelepipedo alto 5 metri, largo 7,9 e lungo 84 che termina verso nord con una torre che raggiunge l’altezza del mulino esistente. Questa è dotata di una scala che mette in comunicazione la quota della città con la copertura del mercato esistente. L’accesso è controllato per garantirne un corretto utilizzo.

Questa misurata addizione di costruito consente di ottenere 350m² di nuova superficie dove collocare nuovi banchi per il mercato ortofrutticolo e inserire le poche funzioni che renderanno la piazza utilizzata tutto il giorno, ovvero locali per lo Street Food, un’edicola e uno spazio per il gestore che si occuperà di amministrare l’accesso alla copertura e di aprire e chiudere gli spazi della piazza-mercato attraverso la movimentazione di cancellate e porte mobili di cui è provvisto il progetto. La torre-landmark è una scenografia creata con elementi economici (struttura per ponteggi e teli) capace di segnare il territorio. Illuminata dall’interno, risulta trasparente la notte e opaca di giorno. È una superficie per comunicare con il territorio aspetti culturali o commerciali, affittabile, previa verifica dei contenuti, a privati per monetizzare introiti nella casse Comunali. Per gli altri edifici coinvolti nel processo di rigenerazione urbana, il primo passo concreto che si propone e quello di prestare le facciate di questi edifici a diventare opere di Street Art sull’esempio delle “Favela Painting”. Si ipotizzano poi dei programmi funzionali specializzanti. Il Biscottificio è immaginato come galleria commerciale e spazi per il ristoro, per il Bar S. Rosalia si prevede di intervenire sugli spazi esterni con la realizzazione di un ampio marciapiede sul fronte dell’ingresso, nel mulino si immaginano spazi co-working, acceleratori di start-up, laboratori per l’artigianato digitale. Tutte attività che è possibile avviare con fondi per lo sviluppo economico.


Progetto
Giuliano Valeri (capogruppo), Silvia Pinci, Francesca Marino, Lorenzo Procaccini

Link:
www.periferie1.concorrimi.it

info

Data: 2016

Stato: primo premio

Committente: MIBAC, CNAPPC